Dalla scrivania di Stefania Crepaldi
Cara scrittrice o caro scrittore,
hai mai letto questa citazione del gigante della letteratura mondiale, Philip Roth?
Cominciare un libro è sgradevole. Batto a macchina degli incipit e sono orrendi.
Se lo dice lui, dovremmo crederci tutti. L’incipit di un romanzo ha una grande responsabilità.
Scrivere l’incipit è forse l’azione più complicata nel ciclo creativo di un romanzo, perché saranno quelle pagine a convincere il lettore a continuare fino alla fine.
Saranno quelle pagine a stipulare tra te e il lettore il cosiddetto patto finzionale.
Saranno quelle pagina ad alzare le aspettative sul resto della storia e sul finale.
Io sono Stefania Crepaldi, editor e autrice (per Salani, Dino Audino Editore, Valdi Editore).
Dirigo da oltre dieci anni l’agenzia editoriale e letteraria Editor Romanzi e negli anni ho seguito autori che hanno pubblicato con prestigiose case editrici (tra cui Mondadori, Fanucci, Giunti, Sperling & Kupfer, Newton Compton Editori…) e autori self che hanno raggiunto importanti traguardi (in Italia e negli USA).
A differenza degli altri editor freelance, io baso il mio lavoro sul metodo originale della progettazione narrativa, un approccio scientifico alla narrativa, che si contrappone alla fumosa “scrittura di getto”.
Prima però facciamo un passo indietro.
Che senso ha parlare dell’incipit e non di tutto il romanzo?
Nel mio lavoro quotidiano come editor freelance leggo molti manoscritti inediti e mi interfaccio con diversi editori.
Dunque non mi occupo di “scrittura terapeutica” o di “scrittura come hobby della domenica”. Il mio lavoro è aiutare al meglio delle mie possibilità chi aspira a pubblicare con soddisfazione il proprio romanzo, firmando un contratto di edizione con una casa editrice (seria) e cercando di costruire nel tempo una carriera editoriale, dunque mettere in fila una serie di pubblicazioni che possano interessare il pubblico di lettori.
Ci tengo a dirti questo perché necessariamente devo parlarti di mercato editoriale.
Oggi il mercato è sovraffollato ed è molto complicato farsi strada. Tuttavia non è impossibile raggiungere ottimi risultati e l’incipit è lo strumento che può aiutarti a raggiungere il successo letterario che meriti.
L’incipit ti servirà in diverse circostanze: durante gli speed date letterari, durante i pitch day, quando si invia una proposta a un editore e in tornei letterari, come IoScrittore.
Quest’ultimo è stato il mio trampolino di lancio.
Nel 2020 ho partecipato alla competizione (eravamo circa seimila) e ho vinto la pubblicazione con il mio primo romanzo, Di morte e d’amore.
Probabilmente, se stai leggendo questa pagina e ti stai interessando al video corso Codice Incipit anche a te piacerebbe partecipare e vincere una competizione come IoScrittore.
Dopo la vittoria del Torneo sono stata contattata da Salani, che mi ha proposto la scrittura di un secondo romanzo. E i diritti di entrambi – cosa assolutamente non scontata – sono stati acquisiti da un grosso produttore cinematografico per la realizzazione della serie TV.
Ma da dove ha avuto origine tutto questo? E, soprattutto, come ho fatto a farmi notare?
Non avrei potuto raccontarti niente di tutto ciò, senza aver scritto il primo incipit che caricai sulla piattaforma di IoScrittore a circa un minuto dalla scadenza del conto alla rovescia… ecco perché ci tengo a parlarti dell’incipit. Naturalmente, anche il resto del romanzo deve essere ben scritto e deve mantenere le promesse iniziali, ma l’incipit è uno spartiacque fondamentale.
In poche pagine ci si gioca tutto e dunque è fondamentale capire come scrivere l’incipit al meglio delle tue possibilità.
Esistono diversi modi per scriverlo, ma permettimi di spiegarti quali sono i tre errori che riscontro con maggiore frequenza nei romanzi che valuto giornalmente, così puoi iniziare a capire se sei sulla strada giusta o se anche tu ne commetti qualcuno.
L’errore più grande che puoi commettere quando scrivi l’incipit di un romanzo è voler stupire e scioccare a ogni costo il lettore.
Catturare subito l’attenzione del lettore non significa fargli leggere una scena che, anche se ben scritta, non è funzionale in quella precisa parte di romanzo.
Questo errore nasce dal fatto che NON si ha ben chiaro lo scopo dell’incipit, che è aiutare il lettore a entrare pian piano nel romanzo, e non a mettere in mostra l’ego dello scrittore.
Scrivere un buon incipit vuol dire prima di tutto ragionare sull’originalità della storia.
Molti degli incipit che leggo nei romanzi inediti, che ci arrivano in valutazione, non rispondono subito alla domanda che qualsiasi lettore si pone: perché dovrei leggere proprio questo romanzo?
Non hanno alcun elemento di originalità, che possa spingere il lettore a porsi domande, dubbi e a proseguire nella lettura.
Magari a te l’incipit che hai scritto sembra fantastico, perché hai la visione di insieme, ma se non c’è un chiaro elemento di originalità, il lettore non la penserà allo stesso modo.
Molti autori si innamorano del suono della parole e quindi più la scrittura è barocca più secondo loro il lettore si sentirà parte della narrazione.
Questo deriva dal fatto che in certe scuole di scrittura si dà molto peso alla ricerca del lessico e zero alla struttura.
Scrivere in un buon italiano è una condizione fondamentale. Certo, non scontata, ma do per assodato che tu sia consapevole che l’italiano debba essere ottimo, come quando entri in un ristorante e dai per scontato che il cibo sia commestibile.
Tuttavia, scrivere un romanzo vuol dire raccontare una storia, che necessariamente – per definizione – deve avere una struttura, altrimenti il lettore non riesce a comprendere il filo logico della narrazione e non si creerà la cosiddetta “sospensione dell’incredulità” o “patto finzionale”.
Anche in questo, l’errore è generato da una assenza profonda di progettazione narrativa e studio preventivo della storia.
Questi sono solo alcuni degli errori che puoi commettere quando scrivi un incipit.
Se vuoi capire come progettare ed evitare tutte le insidie nascoste nella scrittura dell’incipit, ti invito a seguire il video corso CODICE INCIPIT, all’interno apprenderai una serie di tecniche narrative che ti forniranno tutti gli strumenti per disinnescare la diffidenza dei lettori.
Scrivere in modo consapevole è l’unica via per creare storie in grado di emozionare i lettori.
Masterclass di 2 ore di Dario Levantino (autore Fazi editore, tradotto in Francia con il plauso della critica).
Masterclass di 2 ore di Stefania Crepaldi e Giulia Beyman (autrice della serie bestseller di Nora Cooper e sceneggiatrice per la televisione italiana di serie come Don Matteo, Incantesimo, Carabinieri, Al di là del lago, Un posto al sole).
Stefania Crepaldi in questa video lezione bonus ti spiega nei minimi dettagli quale strategia narrativa ha messo in campo per scrivere il suo primo romanzo, Di morte e d’amore, e con quale mentalità dovresti partecipare al torneo IoScrittore per ambire anche tu alla vittoria.
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