Come Ludovica Barresi ha trasformato il suo progetto
in un romanzo premiato da Neri Pozza
(e presto in libreria!)

La letteratura non è semplicemente ascrivibile alla narrativa, non è un fenomeno della fiction. La letteratura è una forma di pensiero in cui si traduce lo spirito del tempo, il senso di un’epoca. Vi è un compito conoscitivo proprio della narrativa che si fa letteratura. Ogni epoca ha la sua letteratura, le sue idee d’arte e di poesia. Basta coglierle. Basta coltivare, come Neri Pozza, una fede ostinata nella loro espressione.

Questo testo apre la presentazione del Premio Neri Pozza uno dei premi più importanti per la narrativa e la letteratura italiana.

Quest’anno a vincere il Premio Neri Pozza giovani è stato il romanzo Un vicolo cieco di Ludovica Barresi. 

E quel romanzo io lo conosco bene perché con Ludovica abbiamo lavorato per diverso tempo alla sistemazione dell’opera, fino a renderla letterariamente perfetta, a mio avviso.

E non solo a mio avviso, oserei dire, perché anche la giuria del Neri Pozza l’ha considerata meritevole di una pubblicazione con la loro casa editrice.

Ludovica ha seguito i miei consigli e ha anche seguito il corso Dal progetto al romanzo, perché pur avendo una scrittura bellissima, la struttura necessitava di una sistemata.

Il suo talento, misto all’approccio pratico e alla curiosità nel voler aumentare il bagaglio di conoscenze tecniche, l’ha portata a raggiungere il successo letterario che merita.

La storia di Ludovica dovrebbe motivarti a NON rimandare e a NON demoralizzarti se i risultati non arrivano subito. La cosa importante è continuare (con costanza) a studiare e scrivere con consapevolezza.

Queste le sue parole sul lavoro svolto insieme:

A mancare era una progettazione puntuale, di conseguenza la struttura del romanzo non poggiava su basi solide. Ed era vero, perché i personaggi avevano preso vita nel momento in cui li avevo messi su carta e mi avevano trascinata in una direzione diversa rispetto a quella che avevo pensato di percorrere. 

Quello che mi ha convinta a intraprendere la strada è stata la comprensione che ha avuto del mio mondo narrativo, il suo riuscire a vedere l’anima della storia al di là di alcune lacune strutturali. Ho capito che non avrei snaturato il romanzo.

Sono grata a Stefania per avermi accompagnata in questo percorso. È stata una critica spietata e un grandissimo supporto; commento dopo commento, mi ha incoraggiata a definire contorni della trama rimasti sfocati, a riflettere per conoscere ancora meglio i miei personaggi. 

La vittoria del Premio Neri Pozza giovani è la prova che ne sia proprio valsa la pena. Inutile dire che ho deciso di collaborare con Stefania anche per la progettazione del mio secondo romanzo.

Dopo anni passati a lavorare da sola sul mio manoscritto, a ottobre dello scorso anno ho deciso di iscrivermi al corso Dal progetto al romanzo. Sentivo il bisogno di migliorare la mia formazione.

La stesura del progetto narrativo mi ha costretta a mettere in ordine i mille foglietti su cui avevo appuntato le mie idee e l’analisi ricevuta in risposta – prima al progetto e poi al romanzo – ha messo in evidenza proprio i punti deboli su cui avevo tentato di lavorare da sola, con scarsi risultati.

Grazie ai consigli di Stefania, ora sento di essere finalmente sulla strada giusta per valorizzare un’idea in cui credo molto e che mi rende ogni giorno più fiera.

Elisa Rama